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giovedì 30 settembre 2010

Concorso per Miss Mafia


Un concorso di bellezza per eleggere "Miss Mafia": questa l'ultima trovata pubblicitaria dello "Stage Pub", rinomato locale notturno di Budapest.
Le aspiranti miss dovranno essere belle, affascinanti, ma soprattutto criminali e con almeno un'accusa per associazione mafiosa. Questi i requisiti fondamentali per le 16 bellezze che sfileranno sul palco dello Stage Pub.
Per partecipare, le ragazze hanno dovuto inviare, oltre ai dati anagrafici e a quattro foto, la propria fedina penale per testimoniare il proprio passato criminale. Sono state ammesse quelle ragazze che hanno riportato condanne per truffa, rapina, spaccio, ma soprattutto che abbiano avuto dei collegamenti con la criminalità organizzata. Per pubblicizzare l'evento, gli organizzatori hanno tappezzato i muri di Budapest di manifesti giganti, ma saranno ammesse anche votazioni online.

Fonte: La Stampa

domenica 26 settembre 2010

Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle


A Woodstock 5 Stelle, giunto alla sua seconda e ultima giornata all'ippodromo di Cesena, sul palco è la volta del suo creatore e protagonista, Beppe Grillo. Il comico, che è anche presentatore della manifestazione, ha iniziato il suo discorso verso le 14.30, riservando critiche a tutto campo, da Comunione e Liberazione alla Fiat, da Bersani a Berlusconi, e lanciando «la piattaforma nazionale del Movimento 5 stelle»: «Siamo vivi e ci siamo - dice - siamo usciti dalle catacombe. Oggi mettiamo la prima pietra per cambiare un sistema che non ci soddisfa più, è vecchio».

«Noi siamo i veri rivoluzionari - ripete in più occasioni Beppe Grillo - mentre i media parlano di nulla, degli appartamenti del cognato del fratello di Montecarlo. Noi parliamo di energia, ce lo ricorderemo». «Siamo alla rivoluzione della politica, siamo 100mila persone già iscritte che condividono un'idea. Siamo solo idee che viaggiano alte, puoi iscriverti gratis e fare delle liste. Il cittadino - ha rimarcato ancora Grillo - comincia a fare politica e a riprendersi le istituzioni perchè la politica sono i cittadini, non lo Stato».
Grillo ha poi spiegato che esiste già un programma «ma working in progress - ha voluto sottolineare - metodo wikipedia, potete perfezionarlo e si modificano le cose». Un movimento che intende abolire le Province ma che soprattutto vuole lanciare ai giovani un'esortazione: «Non fatevi contaminare dai morti - dice Grillo riferendosi alla "vecchia politica" - hanno paura che ci tramutiamo in cittadini liberi, loro ci vogliono consumatori contenti. Non abbiamo sedie, non abbiamo capibastone, siamo sparsi grazie alla Rete». E conclude proponendo che l'accesso alla Rete sia garantito «per diritto, alla nascita».

«La piattaforma adesso è solo per l'iscrizione e per fare le liste civiche, poi sarà da far progredire, da presentare in parlamento», ha aggiunto Grillo. «Sceglieremo insieme 10-20 ragazzi che condividano le nostre idee - ha detto ancora Grillo - da portare in parlamento. Questo lo faremo attraverso la rete - ha spiegato - non che qualcuno lo cali dall'alto. Sceglieremo con un clic». Alla domanda se allora il movimento è pronto a scendere in politica, Grillo ha risposto: «Noi non scendiamo in politica, noi ci alziamo. Le alleanze non ci sono, non sono neanche previste - ha poi concluso riferendosi agli altri partiti - noi le alleanze le faremo con altri movimenti. I partiti sono polvere, oggi li abbiamo spazzati via».


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-09-26/woodstock-cesena-grillo-contro-154236.shtml?uuid=AYiEttTC

martedì 21 settembre 2010

Lady Gaga a favore dei soldati gay USA


L’ultima battaglia di Lady Gaga è diretta contro la legge USA che discrimina i soldati omosessuali, vietando loro di esercitare la professione se manifestano le proprie tendenze sessuali. Da sempre in prima linea per combattere disparità e garantire pari diritti a tutti gli esseri umani, la Germanotta non si ferma davanti a niente ed eccola portavoce dei militari gay americani.

La cantante ha registrato un videomessaggio, da diffondere su YouTube, che sta spopolando sul Web e, come tutte le azioni della star statunitense, si sta diffondendo a macchia d’olio attirando migliaia di consensi. La legge ha un nome, “Don’t ask, dont’t tell” (non chiedere, non dirlo).

E come se non bastasse Lady Gaga ha deciso anche di esporsi pubblicamente, recandosi a Portland, Maine, per ribadire la necessità di abolire questa legge discriminatoria. Abiti maschili, cravatta a stelle bianche, la regina del pop non si ferma davanti a nulla e senza dubbio questa originale performance scatenerà il solito putiferio negli Stati Uniti.

domenica 19 settembre 2010

Minzolini si vendica su Repubblica


IMPIEGANDO uno degli scarsi spazi che l'ossequio permanente al potere berlusconiano gli consente il Tg1 ha usato ieri il servizio pubblico e il denaro dei contribuenti per un attacco diretto a "Repubblica", ossessione privata del suo direttore.

Un attacco che non aveva nessuna giustificazione nella cronaca e nei fatti, confermando come l'una e gli altri non abbiano alcuna rilevanza nelle aree più militarizzate dell'apparato berlusconiano di controllo dell'informazione. Una ritorsione spaventata alle notizie sul calo di ascolti registrato di fronte all'avvio del nuovo TgLa7: a dimostrazione che l'irruzione della pura normalità nel mondo ammalato dei notiziari televisivi rende coscienti i cittadini-spettatori dell'anormalità informativa in cui viviamo immersi, e li spinge ad aprire gli occhi.

Ma questa piccola vicenda, in realtà, rivela ancor più i tratti di regime che riscontriamo ogni giorno: una televisione di Stato, tenuta all'obiettività e in questo senso al pubblico servizio, attacca un'azienda privata per colpirla di fronte al mercato falsificando i suoi dati di vendita, pur di annunciare una notizia negativa fasulla, già propagandata dal presidente del Consiglio, che invitava ripetutamente le sue platee plaudenti a boicottare "Repubblica". Tutto questo non accade nelle normali democrazie, non è mai accaduto in Rai. Non vale nemmeno la pena ricordare la verità dei fatti a chi fa un uso quotidianamente parziale sia della verità che dei fatti.

Ma il Tg1 può rassegnarsi: le vendite in edicola di "Repubblica" sono in crescita nell'ultimo periodo certificato dall'Ads, giugno 2009-maggio 2010, dunque anche in un anno in cui si è ridotta la diffusione dei giornali, perché abbiamo abolito le copie promozionali e quelle distribuite nelle scuole, sostituite da un progetto informatico. Il distacco in edicola con i quotidiani concorrenti cresce, e soprattutto "Repubblica" è il primo giornale d'informazione per numero di lettori da nove rilevazioni consecutive dell'Audipress: nell'ultima, i lettori erano 3 milioni e 209 mila, con una crescita del 4,6 per cento, e un distacco di 339 mila unità dal secondo giornale.

Dunque? "Repubblica" e la sua community di lettori - su carta, su internet, sull'iPad - non solo crescono ma testimoniano un'idea dell'Italia diversa da quella dominante, non importa se oggi di minoranza. L'uso politico e privato del tg di Stato per colpire un libero giornale conferma soltanto che il mondo di Berlusconi e dei suoi seguaci è al declino: a ben guardarli, sono più spaventati che spaventosi.

IL VIDEO : http://www.youtube.com/watch?v=7G3R7TC6ZBs

FONTE:Repubblica.it

martedì 14 settembre 2010

La scuola di Adro marchiata Lega Subito polemica


Primo giorno di scuola anche per il Polo scolastico di Adro (Brescia) diventato famoso nei giorni scorsi perchè totalmente arredato con il sole delle Alpi, il simbolo usato dalla Lega. L'istituto è stato intitolato a Gianfranco Miglio, considerato l'ideologo del partito padano. Il comune della Franciacorta aveva già fatto parlare di sè ad aprile di quest'anno, quando alcuni bambini erano stati esclusi dalla mensa, perché i loro genitori non erano riusciti a pagare la retta.Il sindaco Lancini, famoso per le sue esternazioni estremiste, ha spiegato che «il Sole delle Alpi» impresso su tutte le attrezzature scolastiche «non è un simbolo di partito. Al contrario, un simbolo di identità e tradizione, un po' come la rosa camuna per la Lombardia. Impedire l'uso di quel simbolo sarebbe un segno di regime; se anche la Lega lo usa, non posso farci niente».

fonte: La Stampa

lunedì 13 settembre 2010

Brasile: e'morto l'ultimo ''Cangaceiro''


SAN PAOLO, 9 SET - E' morto a 100 anni l'ultimo dei ''cangaceiros'', i briganti brasiliani che dalla meta' dell'800 al 1940 divennero idoli popolari.Jose' Antonio Souto, noto nel banditismo come ''Moreno'', apparteneva alla banda di Lampiao, il Robin Hood nordestino, il piu' famoso cangaceiro di tutti i tempi, ucciso e decapitato dalla polizia nel 1938. Si e' spento a Belo Horizonte dove era approdato 70 anni fa al termine di una fuga di quattro mesi con la moglie Durvinha, cangaceira anche lei.

sabato 11 settembre 2010

L'incidente a Capua: i tre erano impegnati in un'operazione di bonifica


ROMA - Tre operai sono morti in un incidente sul lavoro avvenuto a Capua. Secondo le prime informazioni dei vigili del fuoco i tre operai stavano lavorando alla bonifica di una cisterna della ditta farmaceutica Pierrel. Due corpi sono già stati recuperati. Sono in corso interventi per cercare di tirare fuori dalla cisterna anche il terzo operaio.

giovedì 9 settembre 2010

La provocazione del pastore evangelico per l'11 settembre


Da Gainesville, Terry Jones, pastore evangelico, cittadina della Florida, ha annunciato al mondo, via YouTube, che brucerà 200 copie del Corano per protestare contro «l’islam del diavolo». Secondo lui è la maniera migliore per ricordare le vittime dell’attacco di Al Qaida agli Stati Uniti. Peccato che in Afghanistan e in Egitto i musulmani siano già scesi in piazza gridando «morte all’America».
È David Petraeus, comandante delle truppe in Afghanistan, che ammonisce il pastore Terry Jones, di Gainesville in Florida, a non dare seguito al previsto falò di libri sacri musulmani l'11 settembre. «Le immagini di una simile azione sarebbero adoperate dagli estremisti in Afghanistan e in tutto il mondo per incitare alla violenza - afferma Petraeus - e ciò aumenterà i rischi anche per le nostre truppe».

La scelta del generale, eroe della guerra in Iraq, riflette la «preoccupazione» della Casa Bianca, espressa dal portavoce Robert Gibbs, che teme il ripetersi di un'ondata di violenze islamiche simile a quelle che seguirono la pubblicazione di vignette su Maometto su un giornale danese. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen parla all'unisono uscendo dal colloquio con Obama alla Casa Bianca: «Una simile azione contrasta con tutto ciò in cui crediamo». A chiedere formalmente a Terry Jones di annullare l'International Burn a Koran Day - la giornata internazionale in cui si brucia il Corano - sono una dozzina di leader religiosi di tutte le fedi professate in America che, riuniti a Capitol Hill, sottoscrivono un documento in cui si legge: «Ogni atto di intolleranza religiosa è un'offesa contro tutte le fedi in America».

fonti: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=43&ID_articolo=1785&ID_sezione=58&sezione;=#