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giovedì 9 settembre 2010

La provocazione del pastore evangelico per l'11 settembre


Da Gainesville, Terry Jones, pastore evangelico, cittadina della Florida, ha annunciato al mondo, via YouTube, che brucerà 200 copie del Corano per protestare contro «l’islam del diavolo». Secondo lui è la maniera migliore per ricordare le vittime dell’attacco di Al Qaida agli Stati Uniti. Peccato che in Afghanistan e in Egitto i musulmani siano già scesi in piazza gridando «morte all’America».
È David Petraeus, comandante delle truppe in Afghanistan, che ammonisce il pastore Terry Jones, di Gainesville in Florida, a non dare seguito al previsto falò di libri sacri musulmani l'11 settembre. «Le immagini di una simile azione sarebbero adoperate dagli estremisti in Afghanistan e in tutto il mondo per incitare alla violenza - afferma Petraeus - e ciò aumenterà i rischi anche per le nostre truppe».

La scelta del generale, eroe della guerra in Iraq, riflette la «preoccupazione» della Casa Bianca, espressa dal portavoce Robert Gibbs, che teme il ripetersi di un'ondata di violenze islamiche simile a quelle che seguirono la pubblicazione di vignette su Maometto su un giornale danese. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen parla all'unisono uscendo dal colloquio con Obama alla Casa Bianca: «Una simile azione contrasta con tutto ciò in cui crediamo». A chiedere formalmente a Terry Jones di annullare l'International Burn a Koran Day - la giornata internazionale in cui si brucia il Corano - sono una dozzina di leader religiosi di tutte le fedi professate in America che, riuniti a Capitol Hill, sottoscrivono un documento in cui si legge: «Ogni atto di intolleranza religiosa è un'offesa contro tutte le fedi in America».

fonti: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=43&ID_articolo=1785&ID_sezione=58&sezione;=#

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