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giovedì 24 giugno 2010

Tasse, Rocco Siffredi indagato avrebbe evaso per oltre 2 milioni


ROMA - Rocco Siffredi, il celebre attore porno, è indagato dalla Procura di Chieti per reati fiscali commessi tra il 2002 e il 2005. L'iscrizione nel registro degli indagati deriva dagli accertamenti fiscali avviati lo scorso anno dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Ortona, coordinata dal comando provinciale di Chieti, che hanno portato ad accertare un'evasione complessiva di oltre 2 milioni di euro, con evasione dell'Iva per circa 200 mila euro. E' considerato un presunto "evasore totale". Secondo quanto si apprende, nei prossimi giorni Siffredi siglerà con l'agenzia delle entrate un verbale con adesione che dovrebbe portare al recupero di poco meno di un milione di euro.

"Evasore totale". Più in particolare Siffredi sarebbe accusato di irregolare tenuta delle scritture contabili dell'Iva e delle imposte sui redditi, oltre all'omessa presentazione della dichiarazione annuale dei redditi. Secondo le Fiamme Gialle, Siffredi, pur avendo da tempo dichiarato di essersi trasferito all'estero, certificandolo attraverso l'iscrizione presso l'Aire di Ortona, ha di fatto continuato incessantemente a restare nel territorio nazionale, oltre i limiti temporali fiscalmente ammessi, costituendo in Abruzzo il centro dei suoi interessi. Gli elementi e i dati informativi raccolti dai finanzieri, attraverso rogatorie inviate a San Marino, in Ungheria e in decine di altri paesi avrebbero evidenziato una sofisticata ed articolata forma di evasione fiscale internazionale, caratterizzata oltre che dalla fittizia residenza all'estero anche dalla simulazione di negozi giuridici, posti in essere attraverso l'interposizione fittizia di terzi soggetti di diritto ungherese, apparentemente effettivi ed unici beneficiari dei compensi finanziari, di fatto riconducibile all'imprenditore cinematografico, risultato essere evasore totale.

Una società della suocera. In pratica, Siffredi avrebbe sempre dichiarato che l'effettivo ed unico beneficiario dei compensi finanziari erogati, fosse la società di diritto ungherese R.S.P., legalmente rappresentata pro tempore dalla suocera dell'attore. Ad inchiodare Siffredi, secondo la Guardia di Finanza, ci sarebbero l'iscrizione all'anagrafe della popolazione residente a Ortona fino al 4 novembre 2005, assieme alla moglie, il rilascio di documenti d'identità da parte del comune, la stipula di negozi giuridici (contratti assicurativi), acquisti di beni mobili, dichiarazioni in atti pubblici, i dati dei conti correnti e postali intestati all'attore e produttore. In particolare, Siffredi avrebbe omesso di dichiarare redditi pari a 526.716 Euro per il 2002, 236.947 Euro per il 2003, 591.361 Euro per il 2004 e 585.281 Euro per il 2005.

I redditi finiti sotto la lente degli investigatori sono quelli che Siffredi, considerato "il principe" dei pornoattori e oggi produttore di film hard, avrebbe occultato all'Erario, attraverso la fittizia istituzione di società in diversi paradisi fiscali. Dagli accertamenti effettuati sul conto dell'attore e di sua moglie - anche lei pornodiva (già miss Ungheria) - è emerso che i due, residenti fino al 2005 in provincia di Chieti, avrebbero fissato la propria dimora a Roma, in una villa risultata intestata a una società britannica.

La replica del pornoattore. "Non sono un evasore fiscale - ha replicato subito Siffredi - sono vittima di un malfunzionamento della burocrazia nel comune di Ortona". L'attore, dunque, non ci sta a passare per evasore e racconta la sua versione dei fatti, in un'intervista a Radiocor. "Il comune - afferma il produttore di film hard - ha trasmesso con quattro anni di ritardo il trasferimento della mia residenza in Ungheria, dove vivo da 1997 e dove ho trasferito ufficialmente la residenza, come risulta dal registro dell'Aire, dal 21 settembre del 2001. Avevo la doppia residenza senza saperlo. Non pensavo che fosse un problema".

Quanto all'evasione fiscale di oltre 2 milioni di euro, Siffredi è drastico: "io ho ricevuto dall'Agenzia delle entrate di Ortona un accertamento relativo a 7-800mila euro, per via di un conto corrente che avevo mantenuto in Italia, perchè mi serviva per la carta di credito e per pagare le bollette di una casa in affitto. Nei prossimi giorni sottoscriverò un verbale con adesione con cui pagherò circa il 20% di quella somma. Per chiudere qui la vicenda". L'accertamento di 2 milioni potrebbe riferirsi, secondo l'attore, a redditi "del 2002-2003, relativi alla casa di produzione con cui collaboro. Ma io vivo e lavoro in Ungheria, non vedo davvero cosa possa esserci di illegale".

Quanto all'indagine penale, per Siffredi "ci vuole molta fantasia per arrivare a sostenere davanti a un giudice che ho trasferito la residenza in Ungheria per evadere il fisco. Ho un miliardo e mezzo di prove che dicono il contrario. Vivo lì dal 1997. Sono uno dei pochissimi che ha la residenza fuori vivendo davvero all'estero. I miei bambini vanno a scuola a Budapest". Per il produttore di film hard il suo disguido con il fisco nasce anche dalla sua professione: "faccio l'attore hard da 25 anni. Gran parte della mia carriera si è svolta all'estero perchè non si capiva se la legge italiana consentiva questo tipo di attività o no. Questo mette molto in difficoltà la gente del nostro mondo, in italia si rischia la galera. Dal 1999 lavoro e produco solo all'estero". Senza considerare che l'hard non sarebbe più redditizio come un tempo: "siamo stati tra i primi - sostiene ancora Siffredi - a risentire della crisi. Basti pensare che in pochissimi anni i siti che vendevano illegalmente i miei prodotti sono passati da 460 a 11.800".

Fonte: Repubblica.it

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