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venerdì 30 aprile 2010

Biglietti Bob Dylan


Padova - A Piazzola sul Brenta il 15 Giugno serata memorabile! Ospite all'Anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta (PD): Bob Dylan, Leggenda Vivente della musica Internazionale. Serata da non perdere!!! La stagione dei concerti di Padova non avrà rivali, tra il fittissimo calendario del Gran Teatro (www.zedlive.com), la riapertura del palazzetto dello sport messo a nuovo, e la conferma della stagione di Piazzola sul Brenta.

Scajola: «Ho la coscienza a posto»


ROMA - Governo e maggioranza fanno quadrato attorno a Claudio Scajola e al suo presunto coinvolgimento nell'inchiesta sugli appalti del G8. Nel corso del Consiglio dei ministri al quale ha preso parte anche il titolare dello Sviluppo economico, Silvio Berlusconi, che giovedì ha respinto le dimissioni di Scajola, ha espresso solidarietà al ministro . Da parte sua Scajola ha ringraziato il Cavaliere, ribadendo di avere la coscienza

«SOLO CLAMORE MEDIATICO» - «È stata espressa solidarietà, serena e tranquilla, di tutti i ministri a Scajola» ha confermato Ignazio La Russa lasciando Palazzo Chigi. «Scajola ha detto di avere la coscienza a posto nei confronti del presidente del Consiglio, di tutti i ministri e del suo ministero» ha aggiunto Andrea Ronchi, ministro per le politiche comunitarie. Prima della riunione dell'esecutivo era stato Paolo Bonaiuti a intervenire sul caso, nel corso di una intervista rilasciata a Sky. «Siamo di fronte a qualcosa che non è incardinato nè all'interno di una indagine nè di un processo, che non è agli atti. Tutto questo clamore mediatico deve essere tutto riscontrato» ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. dello stesso avviso il vice di Scajola, Adolfo Urso, che si è detto «sicuro della correttezza negli atti del ministro». Sulla questione netto il commento di Maurizio Gasparri, presidente del gruppo Pdl al Senato: «Ho espresso solidarietà al ministro Scajola, una persona di grande operatività, e sono certo che potrà dimostrare la chiarezza della sua posizione, per altro su una vicenda in cui non si è ancora capito se c'è un'indagine o non c'è. Queste interpretazioni dietrologiche sono assurde» ha detto.


Fonte: http://www.corriere.it/politica/10_aprile_30/scajola-coscienza-a-posto_cd8840e0-543a-11df-a5b5-00144f02aabe.shtml

Claudia Pandolfi dimessa


L'attrice Claudia Pandolfi, coinvolta in un incidente con un fotografo il 22 aprile, lascia oggi l'ospedale Umberto I di Roma.La Pandolfi era stata operata per le ferite riportate dopo essere stata trascinata per alcuni metri dall'auto di Mauro Terranova in piazza Vescovio. Per il direttore sanitario del Policlinico, Claudio Modini, l'attrice ha 'avuto un decorso post traumatico ideale ma ora dovra' osservare un periodo di riposo ed evitare lo stress'.

Daphne, ritratto della madre morta


Sono passate poche ore dalla morte dell'anziana madre e lei, la pittrice inglese Daphne Todd, che tante volte si era ispirata a quel viso caro per i suoi quadri decide di ritrarlo per un'ultima volta. Così come da accordi presi in vita con la madre, la pittrice 63enne monta un cavalletto e una tela accanto al letto d'ospedale dove Annie Mary Todd è morta all'età di 100 anni e ritrae per tre giorni il corpo senza vita della donna. Il volto della morte appare, drammatico, in tutti i suoi colori e mutamenti e ora il quadro shock, che tante polemiche ha scatenato in patria, è tra i tre candidati al BP Portrait Award, un premio internazionale da 28mila euro assegnato nel Regno Unito ai migliori pittori ritrattisti

giovedì 29 aprile 2010

Bocchino epurato dal vertice Pdl


L'esponente finiano lascia "irrevocabilmente" la carica alla Camera. "Il Cavaliere mi ha detto: faremo i conti. E durante la puntata di Ballarò dove ero ospite ha dato la direttiva di farmi fuori". "Colpisce me per educarne cento". La Russa: "Non è una vittima"

ROMA - "Berlusconi ha chiesto la mia testa. Non esiste un solo partito democratico dove possa accadere ciò che è accaduto oggi". Italo Bocchino accompagna così la lettera di dimissioni da vicepresidente vicario del gruppo del Pdl alla Camera. Una missiva che sembrava poter stemperare il clima di tensione all'interno del partito del Cavaliere. Che, dopo le accuse di Bocchino, riesplode con violenza. E' lo stesso esponente 'finiano' a svelare il retroscena: "C'è stata una direttiva di Berlusconi durante Ballarò - spiega ai giornalisti - che chiedeva la mia testa. Berlusconi commette un grave errore che è quello di colpire il dissenso, colpire chi è in vista per educarne cento. Ma questo non porterà il partito lontano".

L'ex vicecapogruppo è un fiume in piena: "Berlusconi è ossessionato da me. E' da almeno un anno che chiede a Fabrizio Cicchitto la mia testa, perchè ritiene che non possa esserci uno non allineato. Berlusconi mi ha pure chiamato per dirmi di non andare in televisione. Che un leader chiami un dirigente per dirgli questo, è una cosa che non esiste al mondo. In una telefonata, con toni concitati, mi ha pure detto: 'Farai i conti con me'".

Le reazioni.
Prima dell'accusa di Bocchino, la scelta dell'esponente finiano era stata accolta con un certo favore dentro il centrodestra. "Ha fatto bene, aveva esagerato. E anche la vicenda Fini si è già ridimensionata, il clima si è rasserenato" taglia corto il leader della Lega Nord, Umberto Bossi. Per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, Bocchino "non è una vittima". "E' stato un gesto di responsabilita - dice Fabio Granata , anch'egli finiano - Ora, visto che c'è una situazione di stand by nel partito dopo la direzione, è giusto che ci sia uno stand by anche nel gruppo. Ma è anche chiaro che non ci debbono essere forzature. Non si pensi di calare dall'alto un altro vicacapogruppo vicario. Da adesso in poi le decisioni nel gruppo si prendono votando".

"Ho apprezzato il gesto di chiarezza e dignità. Gli va ascritto onore al merito ma vedo già parecchi avvoltoi volteggiare, ci sono già 5-6-7 candidati per il suo posto" afferma Roberto Menia, uno dei più critici nei confronti di Bocchino. 'Domani - raccontato un altro finiano - il Secolo sottolineerà l'importanza del gesto di Bocchino che si è sacrificato per la pace e per il bene del Pdl, nella speranza che poi non ci sia, dall'altra parte (dagli ex Fi così come da Feltri) una nuova campagna di aggressione". Per la sostituzione del vicecapogruppo i tempi, viene spiegato ancora, non saranno brevi: "Ora è meglio lasciare le cose così, che decantino da sole. Per il vicario ci sarà tempo. Ma questa volta la sua indicazione dovrà essere ratificata dall'assemblea".


fonte: http://www.repubblica.it/politica/2010/04/29/news/assemblea-pdl-3699525/

mercoledì 28 aprile 2010

Sesso, disinformazione ed Aids


Dopo le dichiarazioni fatte da Benedetto XVI in Africa ("Non si può superare l'Aids con la distribuzione di preservativi: al contrario aumentano il problema") ci chiedemmo, chi più , chi meno, se fosse accettanile affrontare un probema di dimensioni faraoniche con dogmi tardo medievali. Poi, leggendo i giornali e navigando tra le innumerevoli pagine di informazione che possiamo trovare in rete, può succedere che si trovino notizie si combinano sulle home page dei quotidiani in modo molto istruttivo: il Gazzettino, per esempio, ci informa del fatto che i giovani italiani sono i peggio informati d'Europa in materia di sesso, e poco più in giù rivela che 40.000 nostri connazionali sono sieropositivi senza saperlo.
Saranno contenti tutti i crociati che gridano allo scandalo ogni volta che si propone di incentivare l'informazione sessuale nelle scuole, menando il can per l'aia con la solita fandonia dell'astensione come efficace mezzo di protezione dal contagio (e dalle gravidanze indesiderate) e mettendosi la coscienza in pace a forza di ipocrisia, anatemi e catechismo.
Grazie di cuore, per tutto quello che fate.

fonte: http://metilparaben.blogspot.com/2010/04/per-colpa-di-chi.html

martedì 27 aprile 2010

Attendendo Barcellona-Inter


I quotidiani spagnoli attendono con ansia il big match. Xavi: «Speriamo che questa volta ci sia un arbitro neutrale»

BARCELLONA, 26 aprile - La gara di ritorno di Champions fra Barcellona e Inter mercoledi sera al Camp Nou sarà "La partita del secolo" e "Il più grande spettacolo del mondo", titola oggi con enfasi il quotidiano sportivo catalano Sport, vicino al club blaugrana. Nella capitale della Catalogna proseguono i preparativi in vista della cruciale "rimonta", pronosticata dai giocatori del Barcellona, dopo la sconfitta 3-1 a Milano la settimana scorsa. Su Youtube, Twitter, Facebook si moltiplicano gli appelli dei tifosi, che mercoledi sera hanno fra l'altro previsto una "carovana degli eroi" per accompagnare in massa i giocatori fino allo stadio, dove sono attesi circa 90mila aficionados. "Il Camp Nou sarà un inferno" prevede il quotidiano 'Que". Al termine della partita di Liga sabato contro lo Xeres (3-1) i giocatori blaugrana hanno indossato una maglietta con la scritta in catalano "Ens hi Deixarem la pell', "Ci giocheremo la pelle" e invitato tutti i tifosi ad appoggiare la squadra.

XAVI: «SPERO IN ARBITRO NEUTRALE»
- In una intervista a El Mundo il centrocampista e 'cervello' del Barca, Xavi, ha detto di sperare «in un arbitro neutrale, perchè quello dell'andata ci ha danneggiato». «È la situazione perfetta per l'Inter, ha aggiunto, ma abbiamo tutto per rimontare: il pubblico, il campo».


fonte : http://www.corrieredellosport.it/calcio/champions_league/2010/04/26-108651/Febbre+Barcellona-Inter.+%C2%ABPartita+del+secolo%C2%BB

lunedì 26 aprile 2010

Hawking: «Gli alieni? Esistono, ma sarebbe molto meglio evitarli»


L'astrofisico britannico: «Il contatto con la vita extraterrestre potrebbe essere disastroso»


MILANO - Gli alieni? Certo che esistono, è quasi sicuro. Parola di Stephen Hawking, l'astrofisico britannico famoso per le sue tesi spesso anticonformiste. Lo scienziato però avverte: l'umanità non deve in nessun caso entrare in contatto con loro - ciò potrebbe essere devastante. La star della fisica presenta in un nuovo documentario tv i suoi pensieri sull'universo e le forme di vita extraterrestri.

RAZIONALE - In un universo con cento miliardi di galassie, ciascuna contenente centinaia di milioni di stelle, è improbabile che la Terra sia l'unico luogo dove si sia evoluta la vita. È ciò che sostiene Stephen Hawking, 68 anni, matematico e fisico con un quoziente intellettivo di 160, fino all'anno scorso titolare a Cambridge della cattedra lucasiana di Matematica e Fisica, carica ricoperta anche da Isaac Newton. Hawking, che soffre di atrofia muscolare progressiva - costretto a vivere su una sedia a rotelle e a comunicare con un sintetizzatore vocale - è uno dei cosmologi più noti. Ebbene, da ricercatore qual è ha spiegato che «per il mio cervello matematico i numeri da soli fanno pensare che è perfettamente razionale l'esistenza di alieni», riporta il Sunday Times. Le teorie del ricercatore verranno presentate in una serie di documentari che dai prossimi giorni andranno in onda sull'emittente britannica Discovery Channel.

RISORSE DELLA TERRA - La vita extraterrestre, spiega lo studioso, è concepibile nei modi come la conosciamo - dal microbo al bipede intelligente. Le forme più probabili di vita potrebbero essere microrganismi e animali semplici; in fin dei conti, queste specie avrebbero dominato anche la Terra per milioni di anni. Ciò nonostante, Hawking mette in guardia l'umanità dal possibile incontro con forme di vita intelligente: «Il contatto con la vita aliena potrebbe essere disastroso per la razza umana». Il motivo? Gli alieni potrebbero tentare di sfruttare la nostra Terra per le sue risorse, per poi proseguire. Lo scienziato paragona tale situazione con la quella della scoperta dell'America nel 1492: «Quando Colombo sbarcò in America, le cose non sono più andate così bene per gli indigeni». Hawking ha in mente degli alieni-nomadi che, dopo aver esaurito tutte le risorse del proprio pianeta, vanno a caccia attraverso le galassie di altri pianeti da sfruttare. Oltretutto, immagina l'esperto: «Questi esseri potrebbero sottomettere e colonizzare i pianeti a bordo di navi giganti». E sottolinea: «Basta guardare a noi stessi per vedere come potrebbe svilupparsi la vita intelligente in qualcosa che non vorremmo incontrare».

PRUDENZA - Già in precedenza l'astrofisico aveva messo in guardia dagli incontri ravvicinati con gli altri inquilini dello spazio. «Se mai vi dovesse capitare di incontrare un alieno, state attenti: potreste essere contagiati da un virus contro il quale non possedete alcun anticorpo», aveva sostenuto Hawking in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo della Nasa.


fonte: http://www.corriere.it/cronache/10_aprile_25/hawking-alieni-attenzione-elmar-burchia_6b81cf7a-5060-11df-a78b-00144f02aabe.shtml

mercoledì 21 aprile 2010

festival del giornalismo a Perugia. 21-25 Aprile 2010


Al via la quarta edizione del Festival Internazionale del Giornalismo. Protagonista il giornalismo al femminile con Concita De Gregorio direttore Unità, Joumana Haddad An-Nahar, Flavia Perina direttore Secolo d’Italia, Barbara Stefanelli vice direttore Corriere della Sera. Primo appuntamento del ciclo Donne media e potere per riflettere su come il potere e i media “trattano” il corpo delle donne, sulla loro esclusione dalle posizioni di potere nella sfera pubblica e sul ruolo dei media gestiti dalle donne. Interviene Emilio Carelli direttore SkyTg24, Teatro Pavone, ore 17.00.

Novità di questa edizione la sezione del Journalism lab: un contenitore fisico e concettuale di persone, eventi ed incontri legati al mondo del giornalismo digitale, dei nuovi media, delle scuole di giornalismo, del citizen journalism, dei giornali universitari, delle webradio, delle webtv, di internet e del web 2.0. Uno spazio che sarà un cantiere aperto e un laboratorio per discutere, condividere e comprendere le modalità e i modelli economici del giornalismo che verrà. Discuteranno di Ebook reader Carlo Annese Gazzetta dello Sport, Stefano Bonilli fondatore Gambero Rosso, Enrico Pagliarini giornalista Radio24, Enrico Porro Pazzo per Repubblica, Antonio Tombolini Simplicissimus Book Farm. Sala Lippi- Unicredit Banca di Roma, ore 11.00.

Secondo appuntamento con Journalism lab alle ore 17.00, Sala Lippi, con l’analisi del futuro prossimo dell’informazione mobile. Il telefonino o lo smartphone, la sua evoluzione tecnologica più evoluta, stanno diventando gli strumenti più utilizzati per informarsi e aggiornarsi. Intorno allo stesso tavolo produttori di contenuti, operatori telefonici ed editori per raccontare il futuro dell’informazione mobile. Intervengono Massimo Cavazzini giornalista, Gianluca Diegoli Minimarketing, Natascia Edera Formanova, Raffaele Mastrolonardo Totem, Stefano Portu L’Espresso, Luca Tremolada Il Sole 24 Ore.

Si apre la sezione dei panel discussion con una riflessione sulla forte crisi del settore dei media nell’era delle grandi innovazioni tecnologiche. Le sfide del cambiamento: quale futuro per i media, il lavoro, il welfare del settore. Ne parleranno Giulio Anselmi presidente ANSA, Paolo Bonaiuti sottosegretario Editoria, Andrea Camporese presidente INPGI, Carlo Malinconico presidente FIEG, Franco Siddi segretario generale FNSI, Michele Tiraboschi Università di Modena e Reggio Emilia, Tiziano Treu senatore Partito Democratico. Appuntamento alle ore 10.00, Hotel Brufani.

Si parla di internet e del rischio di una frammentazione linguistico-culturale della Rete e di come sviluppare un’internet poliglotta capace di coinvolgere testate e utenti, corporation e volontari. Inter-connettere la diversità di lingue e culture, ore 15.00 – Centro Servizi G. Alessi. Intervengo Nicola Bruno Totem, Marc Herman Translation Exchange Project, Bernardo Parrella direttore Global Voices in italiano, David Sasaki Rising Voices, Portnoy Zheng co-direttore Lingua.

Il circolo politico-mediatico. Una riflessione su come il ruolo dell’informazione influenza il rapporto fra democrazia e politica. Con Wolfgang Achtner giornalista e scrittore, Alessandro Campi direttore scientifico FareFuturo Fondazione, Virman Cusenza direttore Il Mattino, Marco Damilano L’Espresso, Andrea Pancani vice direttore La7, Roberto Rao giornalista e politico. Ore 11.30, Sala dei Notari.

Organizzata dall’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia, un’aperta discussione su tutto ciò che i media fanno o non fanno vedere, ore 15.00 presso l’Hotel Brufani. Il diritto di cronaca da una parte e dall’altra la necessità di non offendere la sensibilità dei lettori o dei telespettatori. Vedo o non vedo? Spostare il limite più in là. Con Roberto Chinzari Tg2, Pier Paolo Cito fotografo dell’Associated Press, Lorenzo Del Boca presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Silvio Giulietti Tg3, Antonio Polito direttore Il Riformista, Gianfranco Botta Tg3.

Il periodico nell’era digitale. Lentezza vs velocità
. Umberto Brindani direttore Oggi, Giuseppe Di Piazza direttore Sette-Corriere della Sera, Luca Dini direttore Vanity Fair in Italia, Francesco Rigatelli La Stampa, Bill Emmott ex direttore The Economist, si confronteranno in merito al successo del magazine nell’era del real-time news. La vittoria delle slow news? Alle ore 16.00 – Sala dei Notari.

Di diritti umani si parlerà con Unicef. Paolo Allori Edizioni Tipolito Duemila Group, Giacomo Pirozzi fotogiornalista, Vincenzo Spatafora presidente Unicef Italia presenteranno il libro I diritti dei bambini, alle ore 09.00 – Hotel Brufani.

La stampa, la politica e la sottile arte di manipolare i numeri: un’analisi di RENA sull’uso e l’abuso quotidiano di statistiche e dati economici. Bill Emmott ex direttore The Economist, Elena Fenili vice presidente RENA, Frediano Finucci caporedattore Otto e mezzo La7, James Fontanella-Khan direttore The Financial Times online in India e Giuseppe Ragusa Università LUISS rifletteranno su alcune proposte per evitare che il cittadino basi le sue scelte su dati incorretti e statistiche ingannevoli. Hotel Brufani alle ore 19.00.

Danilo De Biasio direttore Radio Popolare, Andrea Di Stefano direttore Valori, Myrta Merlino La7, Pietro Raitano direttore Altreconomia si occuperanno di Finanza, etica e altreconomia. Nel pieno della crisi globale sono emersi dei problemi dell’economia di mercato e del sistema capitalistico. Un’altra economia è possibile riportando le relazioni sociali al centro dello scambio? È possibile un altro modo di fare informazione economica al servizio del cittadino? Ore 15.00 – Sala Lippi.

Non mancherà l’esplorazione del caso media che ha scioccato la città di Perugia e che ha mobilitato la stampa internazionale: la vicenda Meredith. Le indagini, gli arresti, il processo e le condanne hanno scaturito un turbine di polemiche nei media statunitensi per la condanna di Amanda Knox e il suo presunto maltrattamento all’arresto. Gli articoli sul caso Kercher nei maggiori siti di news americani sono inondati di commenti contrastanti da parte dei cittadini, e movimenti di sostenitori della Knox sono apparsi sui social network, minacciando di boicottare l’Italia in generale. Al panel interverranno alcuni professionisti che si sono occupati dell’omicidio in maniera approfondita: Sabina Castelfranco corrispondente in Italia per CBS, Barbie Nadeau corrispondente di Newsweek, Massimo Mapelli La7, Andrea Vogt The Seattle Times. Ore 19.00, Centro Servizi G. Alessi.

Il calcio, le pagine sportive, il racconto di una generazione. 80 anni di società italiana raccontati attraverso il calcio e le vicende tra gli spalti con Oliviero Beha giornalista e scrittore, Giovanni Francesio scrittore, Matteo Marani direttore Guerin Sportivo, Gianni Perrelli L’Espresso, Matteo Marchetti e Luca Sappino Zai.net. Alle ore 17.00 al Centro Servizi G. Alessi.

Insieme per discutere di ambiente e sostenibilità. In collaborazione con Repubblica@Scuola, alle ore 17.00, Hotel Brufani, i giovani giornalisti del futuro incontrano il grande giornalismo con Leo Hickman The Guardian, autore del libro Mamma mia che caldo che fa.

Presentazioni di libri
Scintille – una storia di anime vagabonde di Gad Lerner, L’Infedele La7. Ore 19.30 – Sala dei Notari. Una storia sospesa tra biografia e reportage. “Il libro di Lerner è tra i più belli di questa stagione e tra i più insoliti scritti da un giornalista italiano. In Scintille si mette in gioco raccontando della sua famiglia e della sua storia, cercando in qualche modo di analizzare e stesso a partire dalle storie dei suoi, e dal loro contesto” Goffredo Fofi. Interviene Joumana Haddad An-Nahar.

Interviste
Jon Pareles, critico del New York Times, la considera “una magnifica combinazione tra una rocker e un’intellettuale e una voce piena di dolore, compassione e forza”. Carmen Consoli sarà intervistata Luca Valtorta, sul palco del Teatro Pavone alle 18.30. La Cantantessa, dopo aver conquistato i palcoscenici dell’America, ha pubblicato alla fine del 2009 il suo ultimo album dall’emblematico titolo Elettra. Il vissuto musicale di Carmen Consoli dal lancio nazionale a Sanremo nel 1996 comprende ben 7 album nazionali, 3 internazionali, 2 live, e la composizione di una colonna sonora cinematografica per L’Uomo che ama di Maria Sole Tognazzi.

Proiezioni di film
Dannati Giornalisti, è la rassegna dei migliori documentari internazionali sul giornalismo e l’informazione, realizzata in collaborazione con Cult (canale 319 di Sky).
Rip! A remix manifesto il film-documentario del regista e celebre video blogger canadese Bret Gailor sarà proiettato alle 21.15, Sala dei Notari. Un viaggio cinematografico e musicale unico sulla cultura del remix e del mash-up (procedimento secondo cui una canzone viene creata usando due o più tracce musicali distinte), la nuova frontiera popolare della creatività e della produzione culturale. Un documentario che esplora il confine tra pirateria ed arte, tratteggiando lo scenario contemporaneo, in cui le regole devono essere riscritte alla luce delle nuove potenzialità offerte dagli strumenti odierni che rendono obsoleta la definizione di copyright.

Dedicata alle scuole la sezione docufilm e incontri con gli autori organizzata dall’Associazione Ilaria Alpi. Il tema di quest’edizione è Confini: il meglio dall’archivio del premio Ilaria Alpi sull’immigrazione. Alle ore 10.00, Palazzo Cesaroni (Sala delle Partecipazioni), sarà trasmesso Assalto alla rete, di Silvia Resta e Armando Sommajuolo. Il film racconta le storie dei dannati di confine tra Marocco e Europa, i disperati in arrivo dai territori sub-sahariani che ogni notte assaltano la frontiera per entrare nei centri spagnoli di Ceuta e Melilla. Interverrà la regista Silvia Resta.

Serate teatrali
Il Teatro Pavone accoglie alle ore 21.00 lo spettacolo teatrale Negri, Froci, Giudei & Co. liberamente ispirato a Negri, froci, giudei & co.: l’eterna guerra contro l’altro di Gian Antonio Stella. Con Gian Antonio Stella – voce narrante, Gualtiero Bertelli – voce, fisarmonica, Giuseppina Casarin – voce, Paolo Favorido – pianoforte, Domenico Santaniello – contrabbasso, Rachele Colombo – percussioni, mandola, voce, Maurizio Camardi – sassofoni, flauto, testi di Gian Antonio Stella, ricerca musicale di Gualtiero Bertelli.
Un approfondimento sul tema del’ “altro”, del “diverso”, dell’emarginazione sociale e di tutte quelle realtà non ancora comunemente tollerate. Dal terrore dei barbari alle pulizie etniche tra africani, dalle guerre comunali italiane al peso delle religioni, fino alle piccole storie ignobili di questi giorni, Stella ricostruisce un ricchissimo e inquietante quadro d’insieme di ieri e di oggi del rapporto fra “noi” e gli “altri”.

Workshop
Il dietro le quinte del reportage.
Le regole base della narrazione televisiva, gli strumenti, lo speakeraggio, il montaggio video e l’elaborazione di un progetto pratico sono solo alcuni dei temi approfonditi dal giornalista Alfredo Macchi, inviato Mediaset.
Sala dei Notari ore 14.00.

Premiazioni
1° Premio Internazionale Comunicazione per il Sociale istituito dall’Agenzia per le ONLUS e la Regione Umbria.
Partecipano Dante Ciliani presidente Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, Candido Grzybowski direttore Ibase Brasile, Giuseppe Guzzetti presidente ACRI, Catiuscia Marini presidente Regione Umbria, Andrea Oliviero coordinatore Forum Permanente Terzo Settore, Stefano Zamagni presidente Agenzie per le Onlus.
Ore 10.00, Palazzo Donini.

In diretta
Anche quest’anno, dalle 8.30 alle 9.00 Hotel Brufani, Luca Bottura in diretta da Perugia conduce Lateral, la rassegna stampa obliqua di Radio Capital. Uno sguardo ai titoli delle maggiori testate italiane e straniere commentate con ironia, disincanto e cattiveria. Dal 21 al 23 aprile.

martedì 20 aprile 2010

Montezemolo cede ad Elkann


TORINO - Dopo sette anni, Luca Montezemolo lascia la presidenza della Fiat a John Elkann, resta nel consiglio d'amministrazione e naturalkmente alla Ferrari. Questa la notizia che sarà annunciata in una imprevista conferenza stampa convocata per il pomeriggio dai vertici della Fiat. Un’iniziativa sorprendente alla vigilia della presentazione da parte dell’ad, Sergio Marchionne, del piano produttivo per il periodo 2010-2014.

Marchionne dovrebbe illustrare il piano delle produzioni nei prossimi cinque anni e le intenzioni sull’ipotizzato scorporo della Fiat Auto dal gruppo. Un argomento, quest’ultimo, che finirebbe inevitabilmene per riguardare anche il peso della famiglia Agnelli nel futuro della Fiat e dunque il ponte di comando del Lingotto.

Fonte: repubblica.it

giovedì 15 aprile 2010

E' morto Peter Steele




Ce lo conferma adesso anche il tastierista Josh Silver. E' scomparsa una delle figure più iconiche del metal moderno: Peter Ratajczyk, in arte Peter Steele, con la sua voce profondissima, la sua fisicità imponente (2 metri e un centimetro d'altezza), il suo perverso senso dell'umorismo, le sue foto nudo su Playgirl che hanno fatto storia, il mito del vampirismo (alimentato dai canini aguzzi), i suoi eccessi. L'ho visto per la prima volta dal vivo a Donington, nel 1996. Che botta, quella band, i Type 0 Negative, che suonavano sul palco piccolo. L'ho intervistato nel Gennaio 2007, per l'ultimo disco dei TON. Sono due ricordi che mi porterò sempre, insieme a quella foto scattata sul letto d'albergo.

Mi porterò anche queste parole che mi aveva detto riguardo alla sua idea di aldilà:

"[...]io non so proprio se finirò con Randy Rhoads, Bon Scott, John Bonahm, sulle nuvolette. Mi sa che la mia destinazione sarà un'altra... Comunque, ti immagini la figata di fare jam session in Paradiso? Puoi andare avanti a suonare letteralmente all'infinito, senza limiti di tempo."

Se volete leggere tutta l'intervista, cliccate qui.

Se volete vedere le sue famose foto nudo su Playgirl, trovate un articolo casto ma con foto e copertina, e a parte le due foto completamente nudo, che non si è mai capito se fossero fake o se Peter fosse un super-iper-dotato. Sicuramente vorrebbe essere ricordato così, come un "cazzone", sia in senso metaforico, che in senso fisico. Ecco come "promosse" Metal Shock quando glielo porsi dopo l'intervista. Lo guardò e mi disse "Would you like me to wank to it?"- ed ecco il risultato, Pete che tiene il giornale come se si stesse godendo un bel paginone centrale... stava tutto qui, il suo humor: senza limiti.


fonte: http://musicametal.blogosfere.it/2010/04/peter-steele-04011962-14042010-riposa-in-pace.html

Muore bimba musulmana. La Lega le nega la tomba


L’appuntamento è per sabato, in piazza a Udine. I seguaci di Bossi, come ha detto a suo tempo il capogruppo Luca Dordolo, ritengono gli islamici della terra friulana «irrispettosi dei sentimenti più intimi della maggioranza delle popolazione ». Lo scorso anno i cinquemila musulmani “friulani” hanno ottenuto ciò che chiedevano da una decina di anni. Il 28 settembre dello scorso anno la giunta di centrosinistra capitanata dal Furio Honsell, ex rettore dell’Università di Udine, ha deliberato (30 voti a favore, 7 contrari) la realizzazione di un piccolo cimitero destinato ad ospitare 200 fosse scavate in senso obliquo, orientate sull’asse Nordest-Sudovest, in direzione della Mecca. L’iniziativa, la prima in questa parte d’Italia, scatenò, fin dallo scorso anno, l’ira del leghisti, Ci furono fiaccolate e raccolte di firme (ne furono raccolte 1700). Anche il parroco di Paderno, periferia di Udine, luogo che ospita il cimitero, è sceso in campo ed ha affidato a “Il Giornale” le sue lamentele. «Questa gente – dice il religioso riferendosi ai musulmani – dovrebbe laicizzarsi un po’..». Cioè adeguarsi ai costumi e alle tradizioni della Chiesa cattolica.

Ma capi della comunità degli immigrati hanno fatto notare che non erano più in grado di sostenere i «costosi rimpatrii» delle salme nei paesi d’origine. Il progetto del comune è andato avanti; le proteste si sono raffreddate per qualche tempo. Fino a pochi giorni fa quando, all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine è morta una neonata figlia di una coppia di fedeli dell’Islam. I genitori hanno deciso di tumularla a Paderno. Raccontano testimoni che la piccola bara è stata sepolta e coperta con la terra dopo il funerale celebrato con rito islamico. I leghisti e non solo loro, non hanno perso tempo ed hanno nuovamente dato fiato alle rimostranze. Sabato ci sarà una nuova raccolta di firme.

Del malumore per l’oltraggio alle tradizioni cattoliche, si fa interprete il capogruppo del Pdl Loris Michelini che affida il suo pensiero al “Gazzettino”: «Intendo verificare – dice l’esponente del partito di Berlusconi – se, come mi è stato riferito, nella sepoltura siano state commesse delle irregolarità, come il lavaggio di un luogo improprio di alcune parti della salma. Dal punto di vista cristiano ci sconvolge questo modo di iniziare un’epoca all’insegna dell’integrazione».

Dà manforte il leghista Dordolo secondo il quale «la giunta ha chinato la testa di fronte ad una richiesta degli islamici irrispettosa dei sentimenti più intimi della maggioranza della popolazione».

Per sabato la Lega convoca la piazza. Resta appunto da vedere quale sarà il contenuto del volantinaggio. Chiederanno di trasferire la salma della piccola musulmana altrove? Sul Web molti commenti sul caso. Scrive un anonimo cittadino. «Sarebbe un bel gesto se il parroco di Paderno, alla prima occasione, rivolgesse “un pensiero” ai quei poveri genitori, a quella bimba. Un gesto dettato da pietà e rispetto. Davanti alla morte, davanti a Dio, e soprattutto alla nostra coscienza non siano tutti uguali?».


fonte : www.ilbriganterosso.info

Il Vaticano riabilita i Beatles Ringo: "E chi se ne importa"


ROMA - "I couldn't care less", e cioè "non me me potrebbe importare (o fregare, in gergo) di meno": Ringo Starr non si commuove alla notizia del "perdono" del Vaticano ai Beatles, quarant'anni dopo il loro scioglimento. Intervistato dalla Cnn, il batterista ha ricordato come all'epoca i vertici della Chiesa cattolica avessero definito i membri del gruppo "satanici o possibilmente satanici", e i conti non gli tornano: "Eravamo satanici e adesso ci perdonano?", ha commentato. "Credo che la Santa Sede abbia altre cose di cui parlare".

In un articolo pubblicato ieri dall'Osservatore romano in occasione del quarantennale dello scioglimento, i Fab four Vengono "riabilitati" - nonostante venga ricordata la loro vita di eccessi - in nome della bellezza della musica. Ma alle origini del poco affetto delle alte gerarchie cattoliche - oltre ai valori musicali e generazionali rappresentati dai Beatles negli anni Sessanta - c'è soprattutto una dichiarazione di John Lennon. Il grande artista, ucciso nel 1980 da un fanatico a New York, in un'intervista off the record rilasciata nel 1966, ma poi pubblicata, definì nel 1966 il suo gruppo "più popolare di Gesù Cristo": affermazione che tra l'altro fu citata come giustificazione dal suo omicida, Mark David Chapman. Oggi, invece, l'Osservatore ha definito quella frase "solo una spacconata di un giovanottone della working class" e celebrato i Beatles e "l'eredità inestimabile" lasciata nel loro campo di espressione.

Ma uno dei due sopravvissuti della band - l'altro è Paul McCartney - rimanda al mittente la riabilitazione postuma. Con una frase che non lascia spazio a dubbi o a diplomazie.

fonte: repubblica.it

martedì 13 aprile 2010

Calciopoli, la Procura non si oppone all'acquisizione delle nuove telefonate


Gli avvocati di Moggi al contrattacco:
«Anche Facchetti parlava di griglie».
Prossima udienza fissata il 20 aprile
NAPOLI
Mentre un gruppo di tifosi juventini, provenienti dalla provincia manifestava con striscioni davanti alla sede del Tribunale di Napoli, in Aula la difesa dell’ex dg della Juve, Luciano Moggi, principale imputato di Calciopoli, ha chiesto alla nona sezione del Tribunale la trascrizione di 75 telefonate ritenute "inedite" ed esaminate dai propri consulenti.

Il pubblico ministero Giuseppe Narducci, in chiusura della udienza, comunque precisato che la Procura non si oppone all’acquisizione «in modo che possono essere vivaddio trascritte fedelmente e potremo così ragionare su dati veritieri». Tra le telefonate trascritte dalla difesa di Moggi che ne ha chiesto l’acquisizione al Tribunale di Napoli vi è anche una telefonata di condoglianze all’ex presidente dell’Inter, Giacinto Facchetti, per la morte della sorella, nonchè una telefonata che Bergamo fa a un dirigente del Bologna per ottenere un numero di telefono dell’allenatore Mazzone richiestogli da un giornalista.

Secondo quanto affermato da uno dei legali di Moggi, Paolo Trofino, anche l’allora presidente dell’Inter, Giacinto Facchetti, parlava di griglie arbitrali. È quanto emerso da una domanda che l’avvocato ha rivolto al colonnello dei carabinieri, Attilio Auricchio, che ha condotto le indagini su Calciopoli. L’avvocato Trofino ha citato una telefonata, che non appartiene a quelle già trascritte e contenute nelle informative, del 26 novembre 2004 in cui il dirigente nerazzurro conversa con l’ex designatore Paolo Bergamo e nelle quali lo stesso Facchetti chiedeva di inserire nella griglia arbitrale l’internazionale Pierluigi Collina. «La conversazione tra Bergamo e Facchetti - ha replicato Auricchio - è stata registrata e trascritta ma non è nell’informativa perchè non è stata considerata investigativamente utile».

L’aula 216, dove si è svolta l’udienza, era gremita di giornalisti e fotoreporter. Tra gli imputati presenti c'erano l’ex designatore degli arbitri, Pierluigi Pairetto, e le ex giacchette nere De Santis e Bertini. Dal canto suo Luciano Moggi non ha rilasciato dichiarazioni. «Non parlo - ha detto - oggi parleranno solo i miei avvocati. E poi - ha aggiunto scherzando - oggi ho un pò di raucedine e non posso sforzare la gola». L’udienza è poi stata rinviata al prossimo 20 aprile. In quell’occasione sarà ascoltato come teste l’allenatore del Chelsea, Carlo Ancelotti. Nel corso dell’udienza odierna, oltre ad aver ascoltato il colonnello dei Carabinieri Attilio Auricchio, è stata la volta dell’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo che ha desiderato rendere dichiarazioni spontanee in merito ai fatti che lo vedono coinvolto. I pubblici ministeri, tra cui Giuseppe Narducci, hanno inoltre annunciato di non volersi opporre all’acquisizione di nuovi atti processuali come le 75 intercettazioni telefoniche presentate dai difensori dell’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi. Conversazioni telefoniche che non erano state trascritte nel fascicolo che ha portato all’imputazione di Moggi e di altri 23 indagati.

fonte: http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/calcio/201004articoli/26308girata.asp

Striscia la notizia, ancora un Tapiro per Edoardo Costa


Ieri sera Valerio Staffelli ha consegnato ad Edoardo Costa l’ennesimo Tapiro D’Oro. Il BenefAttore finì nel mirino di Striscia la Notizia lo scorso anno, quando venne accusato di aver speculato sulle disgrazie dei bambini del terzo mondo, realizzando calendari, raccogliendo fondi, salvo poi “dimenticarsi” di devolvere le intere somme in beneficenza. Dopo mille promesse con tanto di spot pubblicitari annessi, del BenefAttore in Africa e Brasile se ne erano perse completamente la tracce. Me se Edoardo Costa pensava che la faccenda prima o poi sarebbe caduta nel dimenticatoio, evidentemente non aveva fatto i conti con quel mastino di Antonio Ricci. E così ieri Valerio Staffelli ha recapitato lo sgraditissimo premio ad Edoardo Costa, il quale, prima ha fatto finta di rientrare in palestra e poi ha abbandonato persino la sua lussuosa auto in mezzo alla strada per darsela a gambe, a bordo di un taxi.


Fonte http://tubiamo.net/2010/03/30/striscia-ancora-un-tapiro-per-edoardo-costa-29032010/

sabato 10 aprile 2010

GB, caccia inseguono ufo: è mistero


Fa molto discutere in queste ore un video amatoriale girato in una stazione di servizio nella contea inglese di West Midlands, in cui si vede quello che potrebbe essere un disco volante inseguito da due aerei militari della Royal Air Force

giovedì 8 aprile 2010

Redditi delle famiglie -2,8% mai così male dagli anni '90


I dati Istat relativi al 2009: il calo più significativo da quando sono a disposizione le serie storiche
Flessione anche per la spesa, la propensione al risparmio e il tasso di investimento

ROMA - Nel 2009 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è diminuito del 2,8% rispetto al 2008. Lo comunica l'Istat, precisando che si tratta della riduzione più significativa a partire dagli anni '90, da quando sono a disposizione le serie storiche.

Nel quarto trimestre 2009 il reddito disponibile delle famiglie (il settore comprende le famiglie consumatrici, quelle produttrici e le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie) è diminuito dello 0,2% in valori correnti rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali si è ridotta dello 0,1%. Su base tendenziale il reddito è calato del 2,8% mentre la spesa dell'1,9%. In linea con il calo del reddito, il potere d'acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali) è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto all'anno precedente.

Si è ridotta anche la propensione al risparmio delle famiglie, che nel quarto trimestre è stata pari al 14% (come nel trimestre precedente), lo 0,7% in meno rispetto al 2008.

Ed è proseguita la flessione del tasso di investimento delle famiglie, che nel quarto trimestre si è attestato all'8,8% (-0,2% rispetto al trimestre precedente), risentendo di una riduzione degli investimenti (-2,2%) molto superiore a quella del reddito disponibile (-0,2%). Rispetto al 2008 il tasso di investimento si è ridotto dello 0,7%.

In calo anche la quota di profitto delle società non finanziarie, che l'anno scorso è scesa dell'1,8% rispetto al 2008. E anche in questo caso si tratta del livello più basso a partire dagli anni '90. La flessione deriva da un -9,5% del risultato lordo di gestione e di un -5,4% del valore aggiunto. Secondo le rilevazioni diffuse dall'Istat, la quota di profitto delle società non finanziarie (data dal rapporto tra il risultato lordo di gestione e il valore aggiunto lordo a prezzi base) "si è attestata, nel quarto trimestre 2009, al 40,3%, con un lieve aumento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Infatti, ad una contrazione del valore aggiunto (-0,6%) si è accompagnato un aumento dello 0,3% del risultato lordo di gestione delle società non finanziarie. Rispetto al quarto trimestre dell'anno precedente, invece, la quota di profitto delle società non finanziarie, si è ridotta di 1,8 punti percentuali".

fonte: http://www.repubblica.it/economia/2010/04/08/news/redditi_delle_famiglie_-2_8_mai_cos_male_dagli_anni_90-3191903/

mercoledì 7 aprile 2010

La Guzzanti e Silvio il vampiro. Il docufilm sull'Aquila.


ROMA - La combinazione, già sulla carta, è esplosiva: Sabina Guzzanti più Silvio Berlusconi più terremoto in Abruzzo più scandalo Protezione civile. Una miscela di elementi da cui scaturisce un docufilm incendiario, come suggerisce già il titolo:Draquila - L'Italia che trema. La pellicola sbarcherà nei cinema italiani il 7 maggio, con distribuzione Bim. Segna il ritorno alla regia della Guzzanti, cinque anni dopo il successo di Viva Zapatero! e a tre dalla sua precedente fatica, Le ragioni dell'aragosta. E che dimostra la volontà dell'autrice di raccontare il nostro Paese nel modo in cui Michael Moore - che è anche un suo amico personale - racconta il suo. Una somiglianza evidente anche nello stile, che mescola satira a presa diretta, soggettività di chi gira e testimonianze.

Tutti elementi che si ritrovano già nei due minuti e 13 secondi di trailer, che Sabina ha messo online ieri. E da cui si intuisce senza possibilità di dubbio che il Draquila, ovvero il vampiro dell'Aquila citato nel titolo, è lui, il premier. Era appena arrivata la primavera del 2009, dice all'inizio del minifilmato promozionale la voce fuori campo della regista, e per Berlusconi "era una giornata di m.... come tante altre": "la magistratura continuava a stargli alle calcagna", nei sondaggi era "in caduta libera"... Ma ecco che, alle 3.32 del 6 aprile, un terremoto devasta una città. E per il Cavaliere, prosegue la Guzzanti, "è come se Dio gli avesse teso ancora una volta la mano".

La tesi, insomma, è chiara: il sisma dell'Aquila è stata un'occasione ghiotta, per il capo del governo, per risalire la china della popolarità. Per mostrarsi come "l'uomo del fare", anche quando va a L'Aquila e scherza promettendo che la prossima volta porterà le veline (come vediamo nel trailer). Ma il terremoto si rivela un affare anche per i suoi amici, e gli amici degli amici: il filmato alterna le immagini delle macerie e del dolore con le citazioni dello strapotere della Protezione civile di Guido Bertolaso. Che trasforma ogni evento in grande evento, ogni grande evento in emergenza, ogni emergenza in un agire in deroga alle leggi. Non a caso, i due minuti di assaggio del docufilm si concludono con l'ormai sciaguratamente celebre intercettazione dei due imprenditori che esprimono tutta la loro contentezza al pensiero dei grandi affari che il terremoto avrebbe loro portato: "Io ridevo stamattina alle tre e mezza dentro al letto"...
Ma, al di là dei contenuti, nei suoi interventi sul suo blog e sul sito del film la Guzzanti tiene a sottolineare anche l'innovazione del metodo usato: Draquila è stato una sorta di work in progress a cui la community internettiana ha partecipato attivamente. A partire dal titolo, che è stato deciso via internet. In questo modo, spiega la comica-regista, "la settima arte si arricchisce di una dimensione nuova. E' il cinema a 4D: dove D sta per democrazia".

Quanto al perché dell'opera, la sua autrice dice di volersi opporre alla volontà di rimozione generalizzata che si respira in quest'epoca: "Questo paese vive di silenzi: dimenticare per risolvere, come codardi. Cancellare gli errori del passato, con una semplice formattazione della memoria". Un processo che a lei non va giù: "Noi siamo per la conoscenza e non per il condono dell'intelligenza".

Fonte: http://www.laltranotizia.net/2010/04/la-guzzanti-e-silvio-il-vampiro-ecco-il.html

Norvegia, vescovo confessa e si dimette "Ho abusato di un ragazzo minorenne"


OSLO - Mentre le prime pagine dei giornali riportano il "serrate le fila" in Vaticano contro gli attacchi al Papa, arriva una nuova notizia di abusi da parte di una alta autorità cattolica. E arriva dalla Norvegia, terra finora rimasta lontana da questo genere di scandali.

Un vescovo cattolico norvegese, Georg Mueller di 58 anni, ha confessato di aver abusato sessualmente di un ragazzo minorenne. La notizia viene riferita dalla tv di stato norvegese, Nrk. In seguito alla confessione il prelato ha dato le dimissioni nel giugno dello scorso anno.

E' il primo caso di pedofilia legato alla Chiesa cattolica in Norvegia e il caso è stato confermato dalle autorità ecclesiastiche con una nota dai toni accorati: "La chiesa cattolica norvegese - si legge - è sotto shock dopo la rivelazione che l'ex vescovo di Trondheim (nel sud del Paese) si è dichiarato colpevole di abusi su un minore, ragione delle sue dimissioni lo scorso anno".

Secondo la tv statale Nrk le improvvise e non spiegate dimissioni del vescovo furono appunto la conseguenza della scoperta degli abusi: "La Chiesa cattolica ha pagato alla vittima tra 400.000 e 500.000 corone norvegese (tra 50.000 e 65.000 euro, ndr) a titolo di risarcimento danni". L'abuso venne commesso quando Mueller era ancora un semplice prete ed è prescritto per la legge norvegese. Nrk riporta come l'attuale vescovo di Trondheim e Oslo, Bernt Eisvig, abbia riferito al Times che Mueller scelse di dare immediatamente le dimissioni quando venne informato delle accuse che lo riguardavano.
Secondo il quotidiano norvegese Adresseavisen, la vittima era un chierichetto che ha mantenuto il segreto per circa 20 anni.

E' stato il vescovo di Stoccolma ad occuparsi dell'inchiesta. Nrk riporta che il caso è stato inviato al Vaticano, dove è stato valutato arrivando alla conclusione che Mueller, in quel momento vescovo di Trondheim, doveva dimettersi. Il vescovo Eidsvig ha poi ruivelato che al momento della causa "la vicenda non è stata resa nota perchè la vittima non volle". "La persona in questione è attualmente ben al di là della maggiore età".

Fonte: http://www.repubblica.it/esteri/2010/04/07/news/vescovo_norvegese_abusi-3165650/

martedì 6 aprile 2010

Lo scandalo può solo allargarsi indignarsi e sospettare è un diritto


Le ultime intercettazioni non rappresentano una prova di colpevolezza ma certamente un elemento di forte imbarazzo. Non era solo Moggi a chiacchierare con i designatori. E il quadro definitivo lo avremo solo quando altre 140 mila telefonate saranno state sbobinate.

L'Inter, la squadra che da 4 anni domina il campionato e che rappresenta senza alcuna ombra di dubbio il club che ha riempito il buco di potere lasciato dalla Juventus dopo Calciopoli, appare fortemente indignata per quanto sta avvenendo: i legali di Luciano Moggi, imputato nel processo penale di Napoli, hanno trovato e diffuso telefonate tra il designatore Paolo Bergamo e Massimo Moratti o Giacinto Facchetti; l'ex star dell'Inter Bobo Vieri, in causa con il suo vecchio club per essere stato spiato e pedinato, ha chiesto addirittura la revoca dello scudetto 2007 assegnato a tavolino, dopo che erano stati revocati i due della Juventus. Massimo Moratti è stato molto diretto: "E' una cosa brutta e vergognosa - ha detto - un ribaltamento ridicolo che offende e che non ci lascia indifferenti".

Moratti può anche indignarsi ma mettere il naso dentro quelle centinaia di migliaia di telefonate di cui non abbiamo mai saputo nulla per impossibilità di controllarle tutte, per trascuratezza della procura che indagava, o semplicemente perché gli inquirenti non vi trovavano elementi interessanti dal punto di vista penale è più che opportuno. Ed è anche giusto che la giustizia sportiva si rimetta in moto per stabilire il da farsi. Dopo quello che è successo nel calcio il diritto a indignarsi e a sospettare ce l'hanno in molti prima ancora degli addetti ai lavori stessi. Senza contare che giudicare vergognosa l'iniziativa di Vieri - andato certamente in maniera strana appresso all'onda mediatica del processo Moggi - è quanto meno singolare se detto dal rappresentante di un club che ha fatto intercettare e pedinare un giocatore, gesto questo sì disdicevole e da condannare.


Andiamo con ordine ma diciamolo subito. Le "nuove" (inteso come ritrovamento, in realtà risalgono a cinque anni fa) telefonate al momento non rappresentano una prova di colpevolezza dell'Inter ma costituiscono certamente un elemento di forte imbarazzo. Chiacchieratine con i designatori dunque le facevano anche molti altri (abbiamo anche nuove telefonate di Meani e Galliani nonché una inedita di Cellino) oltre alla Juventus. E dalle ultime telefonate si evince anche una certa confidenza. "Mi saluti l'arbitro, gli farà piacere". "Le manderei tizio, le sta bene?" E così via. Non era l'atteggiamento di Moggi che faceva direttamente lui le griglie, arrabbiandosi e comportandosi da vero padrone, ma comunque almeno inciucio era. Avremo un quadro definitivo quando altre 140 mila telefonate saranno state sbobinate.

Detto e ribadito che la squalifica a Moggi, Giraudo e C, direttore generale e amministratore delegato del club bianconero e quindi la Juve in persona, fu sacrosanta per la vergogna in cui hanno fatto precipitare la Juve e l'intero calcio italiano; detto che sui tavoli della federcalcio giace da 4 anni la richiesta di radiazione mai affrontata; detto che scandalosi furono pure i colpi di spugna con cui si dimezzarono le squalifiche sportive; ricordato che Giraudo in prima istanza nel rito penale abbreviato è già stato condannato per associazione a delinquere rivolta alla frode sportiva; ricordato a chi se lo fosse scordato che l'avvocato della Juve disse "ci sta bene una B con penalizzazione" piuttosto di evitare sentenze peggiori, possibilissime dati i precedenti, con un'evidente coscienza della colpevolezza, c'è però da rimettere a posto una verità storica.

Quando si dice che Moggi fu squalificato dalla giustizia sportiva per aver tenuto contatti diretti con i designatori tramite le famigerate schede telefoniche svizzere si commette un grave errore temporale. Moggi e gli altri furono squalificati proprio per il tenore e il contenuto delle telefonate con i designatori o per altri episodi tipo quello di Paparesta chiuso nello spogliatoio di Reggio. Telefonate cioè molto più compromettenti di quelle rinvenute adesso con protagonisti Bergamo, Moratti e Facchetti, ma intercettate né più né meno nella stessa maniera. Le sim svizzere spuntarono fuori, così come i lucrosi contratti di assicurazione stipulati con Bergamo, soltanto dopo, a sentenze sportive già emesse, e solo nel processo penale. Insomma si squalificò e giustamente molto prima di venire in possesso della prova schiacciante. Frequentazioni di questo tipo sono al limite per definizione, dalla chiacchierata al favore arbitrale il passo è breve. Senza contare che la famosa sudditanza psicologica degli arbitri questa è. Né più né meno.

Ed è singolare e quantomeno sorprendente che in una requisitoria del 2008 il pm Narducci dicesse: "Rassegnatevi, non esistono telefonate tra altri presidenti e i designatori". Evidentemente l'inchiesta fu parziale, si fecero errori magari inconsapevoli, una volta preso qualcuno con le mani nel sacco forse si frenò, forse qualche pesce scappò dalla rete. Del resto tutti avemmo l'impressione di trovarci di fronte a una giustizia parziale e non completa.

Non si può adesso partire dalle nuove ultime rivelazioni per ribaltare la verità e cercare di riabilitare a proprio comodo chi comunque ha fatto scempio della correttezza sportiva - quella responsabilità dal punto di vista della giustizia sportiva è già assodata - però possiamo e a questo punto vogliamo sapere se di responsabili e colpevoli ce ne sono altri. Qualunque nome essi abbiano. Non può passare il teorema Moggi: "O tutti innocenti o tutti colpevoli". Lo scandalo a quattro anni di distanza potrebbe solo allargarsi, e non essere cancellato d'incanto con un colpo di spugna.

Fonte: http://www.repubblica.it/sport/calcio/2010/04/05/news/intercettazioni_5_aprile-3142481/

giovedì 1 aprile 2010

Cosa resta del monologo di Luttazzi a "Rai per una notte"


Il monologo dell'attore e autore di satira Daniele Luttazzi durante l'originale trasmissione Tv-Web Raiperunanotte ha avuto successo di ascolti, di critica e di citazioni, ma ha anche irritato alcuni intellettuali insospettabilmente vicini a chi ha organizzato l'evento anti-censura.

Sul blog di Luttazzi le e-mail dei lettori commentano queste reazioni.

Nel rispondere, Luttazzi esercita un suo talento meno noto di altri, ma non meno saldo, quello di studioso e teorico della cultura satirica e della tecnica umoristica.


"Non ti scrivo per elogiare il tuo lavoro o per lodarti (invece sì), ma per sapere se hai letto le lettere inviate da alcuni lettori al quotidiano La Repubblica che riguardano il tuo splendido monologo di Raiperunanotte - una lettrice, ad esempio, si sente offesa come donna per la scena della sodomizzazione -. L'incomprensione di alcuni passi del tuo monologo da parte di coloro che hanno scritte le lettere, sembra perfetta per parlare anche su Repubblica, come hai già fatto sul tuo blog, di satira. (Cristiano Tistarelli)

Repubblica nella cronaca sulla serata di Santoro ha parlato di te il meno possibile e ha già pubblicato due lettere di persone "offese" dalla volgarità del tuo intervento. Non te lo scrivono i giornalisti, lo fanno dire ai lettori! Io e i miei amici abbiamo inviato a Repubblica una ventina di mail che lodano il tuo monologo. Come mai quelle non le pubblicano? (Sandro)"

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LA RISPOSTA DI DANIELE LUTTAZZI

A parte la maleducazione giornalistica di farmi passare sempre per uno che fa le cose senza accorgersi di cosa sta facendo (Piccolo qui è in buona compagnia con Sofri e Serra, che usarono lo stesso argomento all'epoca della chiusura forzata di Decameron, e con Scalfari, che lo usò nel 2001 per commentare il caso Satyricon); e lasciando perdere i ceffi matricolati alla Aldo Grasso; colpisce lo svarione sul maschilismo e sulla volgarità, che accomuna di nuovo Repubblica (e Unità) al Giornale (c'è chi ha notato anche l'eloquente silenzio del manifesto): parlano del dito (la tecnica) per non parlare della luna (la mia satira sugli italiani, su questo Paese, su Berlusconi, sull'opposizione, sul giornalismo, e le risate roboanti che sono seguite a ogni battuta, dentro il Paladozza e in tutte le piazze collegate).

Mi tocca ricordare allora che la tecnica satirica esibisce il corpo alle prese con la propria fisiologia. Sempre. In questo modo azzera le gerarchie di valori e di potere: qui sta la sua forza liberatoria.

La satira è un genere piccante, non esiste satira gentile, e per questo può urtare certe sensibilità non avvezze al suo linguaggio. Nè deve per forza piacere a tutti. D'altra parte, se avessero letto qualche mio libro, si sarebbero accorti che, come la tradizione insegna, metto in scena corpi sia maschili che femminili, e la figura più ridicola è proprio quella del mio personaggio.

Ho notato che sono le donne (alcune) a sentirsi più colpite dall'esplorazione satirica di umori e pratiche sessuali; ma reagire con una difesa ideologica di genere ("la sua satira degrada le donne") quando si tratta di normale tecnica satirica (la satira, con la sua volgarità giocosa, degrada l'essere umano per generare una visione rinnovata sul mondo) costituisce un abbaglio tanto frequente quanto indiziale. Se si viene urtati da una scena satirica, è utile interrogarsi sul perché, senza proiettare sull'artista il proprio turbamento. Lì c'è un nodo (psicologico e/o culturale) che andrebbe sciolto. Chi lo ha già fatto, ride.

Più in dettaglio: la mia satira immerge il pubblico nella cosa trattata, in modo che il pubblico faccia l'esperienza degli effetti (ad esempio, il maschilismo berlusconiano). Il cortocircuito è attribuire a me l'ideologia della scena che descrivo (maschilista). Così mi si sottovaluta parecchio, però.

Divertente, comunque, vedere in quanti, adesso, si affannano a distorcere il monologo di quella serata, e per i motivi più diversi. Purtroppo per loro, quel monologo è in rete. E sfolgora.

In conclusione: siamo un Paese in cui il capo del governo va a prostitute e i preti violentano bambini, ma il vero problema è la volgarità della satira.


Fonte: http://www.megachipdue.info/component/content/article/42-in-evidenza/3390-sodoma-e-zavorra.html

Ru486, Zaia: "Mai nei nostri ospedali" Monsignor Fisichella loda Cota


ROMA - E' scontro aperto sulla Ru486. Con i ministri leghisti sulle barricate. Dopo che il neogovernatore del Piemonte Cota ha detto che "per quanto lo riguarda può benissimo restare nei magazzini", anche il presidente veneto Zaia sceglie la linea dura: "Studieremo il modo per non farla arrivare negli ospedali veneti". Più prudente il governatore del Lazio, Renata Polverini: "La somministrazione della Ru486 seguirà lo stesso percorso dell'aborto chirurgico, quindi sarà somministrata in ospedale. C'è una legge, la 194, che va rispettata io sono a favore della vita e farò tutto quello che è necessario per difenderla nel rispetto della legge" dice il neo governatore del Lazio. Per il neo presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro la pillola abortiva deve essere prevista "in regime di ricovero".

A dar manforte ai pasdaran pro-vita come Cota è monsignor Fisichella, presidente della pontifica accademia per la Vita. Da lui arriva un plauso esplicito al governatore piemontese, capace di "atti concreti che parlano da sè".


fonte: http://www.repubblica.it/politica/2010/04/01/news/ru486_per_la_polverini_solo_con_ricovero-3067906/

Ma dal Pdl parte l'attacco al direttore dell'Aifa, l'Agenzia per il farmaco che ha dato il via libera al farmaco. "Appare sempre più evidente la inadeguatezza del direttore Guido Rasi - dice Maurizio Gasparri -, che continua ad intervenire in maniera strana sulla pillola e sembra sempre più un piazzista di farmaci. Porrò al governo il problema della gestione dell'Aifa, che a mio avviso non garantisce adeguati livelli di competenza, trasparenza, imparzialità. Con la salute e con la vita non si scherza". Pronta la replica del Pd. "Gasparri minaccia e dice cose fuori luogo" commenta Anna Finocchiaro, capogruppo a palazzo Madama.