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giovedì 1 aprile 2010

Ru486, Zaia: "Mai nei nostri ospedali" Monsignor Fisichella loda Cota


ROMA - E' scontro aperto sulla Ru486. Con i ministri leghisti sulle barricate. Dopo che il neogovernatore del Piemonte Cota ha detto che "per quanto lo riguarda può benissimo restare nei magazzini", anche il presidente veneto Zaia sceglie la linea dura: "Studieremo il modo per non farla arrivare negli ospedali veneti". Più prudente il governatore del Lazio, Renata Polverini: "La somministrazione della Ru486 seguirà lo stesso percorso dell'aborto chirurgico, quindi sarà somministrata in ospedale. C'è una legge, la 194, che va rispettata io sono a favore della vita e farò tutto quello che è necessario per difenderla nel rispetto della legge" dice il neo governatore del Lazio. Per il neo presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro la pillola abortiva deve essere prevista "in regime di ricovero".

A dar manforte ai pasdaran pro-vita come Cota è monsignor Fisichella, presidente della pontifica accademia per la Vita. Da lui arriva un plauso esplicito al governatore piemontese, capace di "atti concreti che parlano da sè".


fonte: http://www.repubblica.it/politica/2010/04/01/news/ru486_per_la_polverini_solo_con_ricovero-3067906/

Ma dal Pdl parte l'attacco al direttore dell'Aifa, l'Agenzia per il farmaco che ha dato il via libera al farmaco. "Appare sempre più evidente la inadeguatezza del direttore Guido Rasi - dice Maurizio Gasparri -, che continua ad intervenire in maniera strana sulla pillola e sembra sempre più un piazzista di farmaci. Porrò al governo il problema della gestione dell'Aifa, che a mio avviso non garantisce adeguati livelli di competenza, trasparenza, imparzialità. Con la salute e con la vita non si scherza". Pronta la replica del Pd. "Gasparri minaccia e dice cose fuori luogo" commenta Anna Finocchiaro, capogruppo a palazzo Madama.

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